Digiuno terapeutico – arrivo

Otto ore di treno e mezz’ora di taxi mi hanno portato ad un albergo tutto in legno che profuma di erbe.

Bianco innevato a perdita d’occhio. Silenzio. Qualunque forma abitata più complessa di 4 case dista 13 km da qui.

Arrivo giusto in tempo per la meditazione del pomeriggio, si chiama nada brama, con respirazione vibrata e vibrante. Poi scatta l’ora di cena…. cena…. una patata un po’ di carote e un litro di camomilla. Giusto per cominciare. Al mio tavolo si è seduto un severissimo signore austriaco che è già al suo 4 giorno di digiuno. Fortunatamente parla inglese quindi riusciamo a comunicare. Il tedesco mi sfugge parecchio. Il signore  ha l’occhio vispo, zazzera brizzolata, forse un pò pallido di colorito ma nell’insieme sembra in salute. Tutti gli altri intorno a noi gozzovigliano con splendidi piatti super biologici. Cerco di non guardare gli altri tavoli. Il mio compagno di digiuno se ne accorge. Mi ha rassicurato: non mi devo preoccupare che tra poco non mi accorgerò nemmeno degli altri che mangiano. Se lo dice lui. Gli ho chiesto se aveva dei consigli da darmi. Mi ha solo risposto di bere piano. Appena ha finito il suo litro di tisana si eclissa rapidamente verso la sauna finlandese asserendo che è perfetta dopo che si è bevuto così tanto infuso caldo. Quando riesco a terminare la cena, mi intercetta la signora della reception e mi affida un enorme bicchiere di birra con sul fondo un pò di liquido e qualche semino. Si tratta di sali credo e intuisco che devo  berli la mattina seguente alle 5 con abbondante acqua. Mi dà un opuscolo esplicativo rigorosamente in tedesco. Chissà se riuscirò a capirci qualcosa prima della fine del soggiorno.

Cominciamo bene, meditazione, tisana, verdure e sveglia alle 5.00 am.

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